Nome e Cognome:
Felix G.Matozza
Segno Particolare?
Musicista (a volte Fotografo)
La tua “Prima volta”?
Se per prima volta intendi quando ho cominciato con la musica allora ti dico che si parla di tanti anni fa, da piccolissimo ho cominciato col pianoforte e poi in eta’ adolescenziale ho conosciuto il rock, gli amici giusti ed il basso elettrico e da li non ho piu’ smesso. Aggiungo che, avendo avuto un padre amante della musica, da subito è stata la “prima volta”. In casa, ai tempi, nonostante le ristrettezze economiche, ogni tanto spuntava una chitarra, una tastiera, una batteria (mio fratello infatti è batterista)…da qui ti lascio immaginare il seguito della storia.
Che cos’è per te la Musica?
Questa è la classica domanda difficile a cui potrei dare diverse risposte in base all’umore, alla giornata etc. Non credo quindi di poter rispondere in modo definitivo, assoluto. Posso certamente dirti che è quella componente onnipresente della mia vita senza la quale potrei anche non vivere o per lo meno senza non sarebbe la stessa vita, nel bene e nel male. Quindi la Musica potrei dire che è vita?
Una cosa di cui sei orgoglioso?
A volte ci penso a questa cosa che mi chiedi e di solito arrivo a questa conclusione e cioe’ che sono orgoglioso di non aver fatto scelte troppo banali nella mia vita, mi sarei potuto rilassare come tanti comprando un divano, guardare la partita in tv o andare a lavare la macchina la domenica, ma prima o poi sarei crollato. Sarei sicuramente impazzito, nel senso brutto del termine, perche’ la pazzia in se è una cosa che mi affascina e mi incuriosisce.
Quindi sono fiero di aver scelto la musica e la fotografia e questo con tutto ciò che si portano dietro: sono forme di amore in cui non esiste tradimento.
Un’occasione perduta?
Permettimi di essere un po’ filosofo da bar e dirti che la vita è tutto un susseguirsi di occasioni perdute che portano ad altre occasioni che magari imparerai a cogliere. Quindi ne ho perse tante, credo, e ne ho colte altrettante. Conto pari dai.

Una figura che ti ispira?
Bella domanda.
D’emblée direi mio padre che nelle sue luci ed ombre ha molto contribuito a formare la persona che sono oggi.
Sicuramente anche tutta una serie di artisti che amo in qualche modo hanno partecipato a plasmare la forma del mio gusto in fatto di materie artistiche, soprattutto se parliamo di musica e di fotografia.
Ma se dovessi farti dei nomi non saprei da dove cominciare, sono talmente tanti e tutti geniali, almeno dal mio punto di vista.
Con quale aggettivo descriveresti il tuo lavoro?
“Curioso”, istintivamente mi è venuto questo sostantivo/aggettivo perche’ il mio lavoro musicale (e fotografico aggiungerei) è mosso dalla curiosita’, dalla ricerca o almeno ci provo, come gli altri componenti della mia band (Cau Porta) a voler dire cose non banali e a guardarmi sempre intorno con occhio ed orecchio attenti e vigili per poi tradurre questa esperienza di apprendimento in musica (e fotografia).
E poi curioso puo’ essere interpretato anche come di un qualcosa di inusuale, fuori dagli schemi e mi piace pensare alla nostra musica come qualcosa del genere.
Perche’ acquistare un tuo disco?
Direi piuttosto un nostro disco, anzi il nostro disco, visto che parliamo di un’opera prima nata dal lavoro di tutta la band che poi sostanzialmente è un trio, io al basso, mio fratello Vincenzo alla batteria e Giovanni Romeo alle chitarre. Ho sintetizzato al massimo perche’ bene o male tutti abbiamo fatto anche altro per questo disco, dal suonare altri strumenti, alla scrittura, agli arrangiamenti, fino alla grafica. Pacchetto completo insomma.
Tornando alla domanda, perche’ comprarlo (o anche solo ascoltarlo):
Direi soprattutto perché’ “Grow” e’ un disco che amo pensare libero, in cui abbiamo provato, con assoluta onesta’, ad esprimere la nostra visione della musica e più’ in generale del mondo che ci circonda ed e’ un disco pieno di colori ed atmosfere molto diverse tra loro, nate anche dal fatto che, fortunatamente, non siamo stati soli in questo viaggio, infatti l’elenco di grandi musicisti, che credendo nel nostro progetto ha deciso di supportarci collaborando alle sessioni di registrazione, e’ molto lungo e di grande qualità’.
Progetti per il futuro?
Attualmente stiamo producendo il video del prossimo singolo tratto da Grow. Contestualmente a questo stiamo preparando lo spettacolo dal vivo per la promozione appunto dell’album.
In questo momento, come ben sai, siamo fermi a causa di questo maledetto virus che ci ha tenuti tutti a casa. Ma questa occasione di fermo forzato mi sta permettendo di lavorare a cose musicali nuove e in modo molto piu’ organizzato e sistematico.
Questo lavoro sicuramente servira’ da stimolo per nuove idee. Piu’ tempo a disposizione uguale piu’ possibilita’ di lavorarci, il massimo per un musicista. Ovviamente lo stesso vale per Vinnie e Giovanni. Tutti e tre stiamo lavorando a nuove idee e spero quanto prima di poterci rivedere in sala prove per rimetterci a suonare, per fare live e per scrivere roba nuova.
Insieme alla musica pero’ mi muovo con la fotografia. Il reportage, il taglio documentaristico della street photography in bianco e nero è la mia fotografia. Mi piace indagare nel labirinto tentacolare e caotico della citta’ cercando di scovare, attraverso i miei scatti, la solitudine dell’individuo in contrasto con l’apparente vitalita’ di una citta’ in movimento o andandola a scovare nelle periferie piu’ alienanti. Non vedo l’ora di ritornare a scattare in strada, cercando di portare a termine alcuni progetti, racconti per immagini che sto seguendo da un po’, ovviamente ti terro’ aggiornato.
Nato a Mariano Comense (CO) nel giugno del 1973 ma pugliese doc, figlio dell’assolato Tavoliere. Comincia con la musica e col disegno sin da bambino. Frequentera’ infatti l’Accademia di Belle Arti, indirizzo pittura. Contemporaneamente agli studi si muove la sua attivita’ musicale, per lo piu’ band rock sia di cover che di pezzi originali in eta’ giovanile. A fine anni ’90 con la sua band dell’epoca (Zona Industriale) esce il suo primo lavoro discografico, un progetto Trip Hop in lingua italiana, l’ep Evento Vita uscito con la Mad Production (costola indipendente della CGD/East West e distribuito dalla Warner Bros Italia). Zona Industriale durera’ circa una decina d’anni suonando molto nei clubs. Da li a non molto partira’ per Bologna, sempre per motivi musicali e, quella che sembrava la meta di un viaggio quasi turistico, diventera’ la sua casa,
Dai primi 2000 ad oggi ha suonato in diverse band e collaborato alla registrazione di vari album di artisti locali. Contestualmente al lavoro musicale si muove anche quello fotografico, dal reportage al ritratto.
Qualche anno fa da vita, con il fratello Vincenzo, ai Cau Porta. Un progetto musicale nato dal desiderio di esplorare e reinterpretare le radici musicali del folklore italiano, soprattutto pugliese e che, in corso d’opera, si è trasformato in qualcosa di piu’ articolato che ha abbracciato diversi generi musicali fondendoli in cio’ che si potrebbe definire Electro world music. Un cross-over di generi, dal jazz all’elettronica, dall’etnico a sonorita’ urban.
Il primo album dei Cau Porta “Grow” esce nel 2019 ed attualmente è disponibili su tutte le piattaforme digitali.
Attualmente coi Cau Porta sta lavorando allo spettacolo dal vivo e alla scrittura di nuovi pezzi per il prossimo album.
Con la fotografia continua a vivere le strade delle citta’ cercando di cogliere nei suoi scatti le diverse sfumature della vicenda umana