Blu torna a Roma con opere mastodontiche continuando con il suo stile mordace e pungente nell’intento di voler sensibilizzare l’opinione pubblica su temi fondamentali.
Degli ultimi mesi infatti sono l’opera imponente dal titolo “Càpita” nel quartiere di Rebibbia zona Casal de’ Pazzi ed un immensa opera in zona Quarticciolo, nel quartiere Alessandrino, rappresentante un David di Michelangelo in visibile sovrappeso accompagnato da una Venere di Milo con il suo barboncino. L’artista, già attivo dalla fine degli anni ’90, è stato definito nel 2011 dal The Guardian come uno dei migliori artisti in circolazione. Famoso oltre che per le sue opere, per le sue posizioni ferree e per la sua critica sociale che trapela dalla sua pittura che l’hanno portato a cancellare note opere da città come Berlino e Bologna.
La controversia del 2016 nella città di Bologna, città in cui Blu si è formato artisticamente, ha visto l’artista opporsi alla mostra “Street Art” organizzata e sostenuta da potenti istituzioni culturali come Genus Bononiae, Arthemisia Group e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, portandolo addirittura a cancellare alcune sue storiche opere per la città.
Una posizione forte che è stata motivata dall’artista attraverso il collettivo Wu Ming (poiché questo non rilascia interviste ai media) come una scelta contro una certa idea di città che va combattuta e contrastata, basata sull’accumulazione privata, sull’asservimento della creatività a vantaggio di pochi rendendo la città un imbuto sempre più alienante per gli altri.
Una premessa utile quanto necessaria, per spiegare il nuovo intervento di Blu a Rebibbia e al Quarticciolo, quartiere popolare ad alta densità abitativa e lontano dai tradizionali circuiti turistici offerti dalla Capitale dove l’artista era già intervenuto con “La Spirale Storia della Terra”.
“Càpita” nuova opera di Blu, è un’opera monumentale dai colori sgargianti utilizzati con sapienza allegorica per criticare la società moderna.
Un’enorme giostra composta da scivoli intrecciati per separare la società: da una parte i pochi e agiati e da una parte “gli altri”, quelli con cui Blu si è sempre schierato e che con quest’ultima opera conferma di schierarsi.
Altra opera immensa è quella del Quarticciolo una nuova provocazione che ritrae sui muri dell’ex questura in maniera speculare un David in sovrappeso con catena d’oro al collo e vistoso orologio al polso, intento a scattarsi un selfie, vicino ad una Venere di Milo super trendy con tanto di cagnolino (ovviamente Barboncino) a seguito, mentre a fare da cornice ai due importanti personaggi del passato si trovano una serie di mostri. Anche in questo caso nessuna pennellata è casuale, l’ex questura del Quarticciolo da circa vent’anni è occupata abusivamente da una serie di famiglie ed è stata scelta dall’artista come trama
per la sua mordace e pungente critica nei confronti della società consumistica, che tutto rischia di inglobare e distruggere, compresi quei capisaldi della storia dell’arte e della bellezza come il David e la Venere di Milo.