Segno Particolare: Artigiano del Giallo Intervista a Giuseppe Calogiuri

Nome e cognome?

Giuseppe Calogiuri

Segno Particolare?

Ego ipertrofico e non ritenerlo un difetto.

 

La tua “prima volta”?

Libreria Palmieri, Lecce. Avevo quasi dieci anni e convinsi mia nonna ad acquistare una raccolta horror di Robert Albert Bloch, autore di quello che sul grande schermo sarebbe divenuto Psycho. La settimana dopo passai alla mia prima raccolta di Poe.

Che cos’è per te la Scrittura?

La doverosa ed improcrastinabile responsabilità di rendere conto ai miei personaggi, allorquando bussano alla mia porta e chiedono di tornare a vivere su carta.

 

Una cosa di cui sei orgoglioso?

La propensione all’arte di mia figlia.

 

Un’occasione perduta?

Quella di un editore nazionale che non ha inteso pubblicare un mio romanzo inserito poi in un manuale universitario di linguistica italiana.

Ancora oggi se ne dispiace, ma entrambi ci scherziamo su.

Una figura che ti inspira?

Senza dubbio Umberto Eco, per la sua scrittura stratificata che accontenta il lettore che cerca il giallo, ma che sa sopratutto soddisfare l’onanistico fanatismo del ricercatore di sofisticati culturalismi.

 

Con quale aggettivo descriveresti il tuo lavoro?

Ieri era assolutamente entropico, oggi posso serenamente definirlo metodico e scrupoloso. Ma sempre artigianale, su carta e battuto su una vecchia Adler.

 

Perché acquistare un tuo libro?

Per poter dire “lo leggevo anche prima che andasse da Fabio Fazio”.

Progetti per il futuro?

Ho da poco completato un romanzo con un nuovo personaggio, già nelle sapienti mani milanesi che hanno valutato le pagine di “Indelebile” ed ho appena iniziato il quarto romanzo di Michelangelo Romani che da subito si sta presentando più complesso del previsto, visti i materiali “tecnici” che ho dovuto studiare prima di iniziare a buttar giù le prime pagine.

 

 

 

 

 

Giuseppe Calogiuri (1978) è nato a Lecce e qui vive tra una colonna romana ed un campanile barocco.

Avvocato specializzato in diritto della proprietà intellettuale, giornalista, e musicista, ha dato vita al personaggio di Michelangelo Romani ed ha esordito nella narrativa nel 2005 con il racconto noir “Una buona giornata” (premio “Corto Testo”) pubblicato nell’antologia “Corto-Testo. Istantanee sulla città” (Edita, 2005).

Per Lupo Editore ha pubblicato i gialli “Tramontana” (attenzionato da una casa di produzione cinematografica capitolina) e “Cloro” ed è tra gli autori che hanno prestato la propria penna tra le pagine della raccolta “Una frisella sul mare” (a cura del giornalista Pierpaolo Lala).

Nel 2016 pubblica la monografia “The Doors – In direzione del prossimo whiskey bar” per la collana saggi dei Quaderni del Bardo, tradotto nel 2018 in portoghese per il mercato librario musicale brasiliano.

Per Musicaos Editore pubblica nel 2019 i racconti brevi de “Il Macellaio” (finalista dell’edizione 2019 del Garfagnana in Giallo) e “Indelebile”, terzo romanzo della serie di Michelangelo Romani, giunto alla Fiera internazionale del libro a Francoforte.

È l’unico redattore pugliese di MilanoNera, il primo portale italiano dedicato al giallo e al noir.

Il suo singolare lessico letterario è oggetto di studio nel manuale universitario di linguistica italiana “Puglia in noir” (prof.ssa Maria Carosella, Società di Storia Patria per la Puglia, 2013, Accademia della Crusca) adottato dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, accanto a Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi e Omar Di Monopoli.

Scrive i suoi romanzi con una vecchia Adler e su ogni pezzo di carta gli capiti tra le mani.