Segno Particolare: Fotografo inquieto Intervista a Franco G. Livera

HNome e cognome?

Franco G. Livera

Segno particolare?

Come Ulrich, personaggio di Musil, sono in ritardo nel presente

La tua “prima volta”?

L’illuminazione: Ero un’adolescente e in un assolato pomeriggio di fine inverno incontrai per strada un uomo, dalla figura ieratica che vagava apparentemente senza meta, era alto, magro con lunghi capelli tendenti all’ingrigire e barba come i capelli, istintivamente inizia a seguirlo, incuriosito da questo sconosciuto che andava spaesato in giro in una piccola cittadina come san Pietro Vernotico; alla fine del suo peregrinare entrò nel cine-teatro del paese e li scoprì che avevo seguito per più di un’ora Julian Beck fondatore del Living Theatre, assistei all’Antigone di Sofocle, del mitico (scoperto dopo l’importanza) Living Theatre di New York. La piece mi illuminò, capi istintivamente, non ne avevo ancora consapevolezza, le infinite possibilità del fare nella totalità della libertà, ma anche la più rigorosa disciplina. Questa è la mia prima volta, ormai avvolta nel mito.

 

 

Che cos’è per te la fotografia?

C’è chi usa il corpo (artisti che ammiro), chi gli elementi della natura, chi altro, per me è stato naturale ed empatico usare la fotografia e il video per la mia espressione nell’arte. Non è il media che usi, ma il contenuto ciò che è essenziale

Una cosa di cui sei orgoglioso?

Le collaborazioni con altri artisti, la possibilità di confrontarsi e crescere in consapevolezza, il non rinchiudersi nel proprio piccolo guscio che ti rende solo egotico e arrogante. Le lezioni di umiltà trasmessa da chi è davvero grande.

Un’occasione perduta?

Non ho rimpianti, vivo il presente con intensità, qui e ora è veramente importante.

Franco G.Livera e Jatun Risba “Down-going” (2019)

Una figura che ti ispira?

Fondamentale nella mia formazione è stato Antonin Artaud, in un certo senso siamo tutti suoi figli per chi oggi opera nell’Arte: “ Se facciamo un teatro non è per rappresentare lavori, ma per riuscire a fare in modo che quanto c’è di oscuro nello spirito, di occultato, di irrilevato, si manifesti in una specie di proiezione materiale, reale”. Questo è applicabile in qualsiasi forma di espressione artistica, questo è il compito di ogni artista che si definisca tale.

Con quale aggettivo descriveresti il tuo lavoro?

Sono di natura inquieta, ho un’inclinazione per il “tragico” rembrandtiana e caravaggesca.

Franco G. Livera “Autoritratto” (2020)

Perché acquistare una tua opera?

L’Arte è una forma di innamoramento, se ti innamori di una mia opera è perché senti la necessità che  accompagni la tua esistenza, il prezzo è la conseguenza di una vita di dedizione.

Progetti per il futuro?

Nuovi progetti da realizzare, con la mia complice nel crimine estetico perfetto Jatun Risba.

 


Franco G. Livera è nato a San Pietro Vernotico (BR) dove vive e lavora.
Last exhibitions :. -INTERRUPTED FLOWS- Temple University –Roma 2019

-ARTPERFORMINGFESTIVAL- PAN Palazzo delle Arti – Napoli 2019